Wednesday, May 19, 2010

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Con la Ru486 la vita rischia di valere meno di 70 euro


Pietro Venezia è Dirigente della Unità Operativa Semplice di Chirurgia Endoscopica e Mininvasiva presso il Policlinico di Bari, dopo la somministrazione della prima RU486 presso il medesimo Policlinico ci chiarisce e giustifica le sue perplessità sull’impiego della pillola abortiva.

Dottor Venezia, da un mese è cominciato l’utilizzo in regime ordinario della pillola RU486.
La prima somministrazione è avvenuta proprio presso il Policlinico di Bari. Ma cosa è la RU486?
Questo prodotto in sostanza è un abortivo. Con la RU486 l’ovulo già impiantato viene espulso, eliminato dall’utero. Ci troviamo, in altre parole, di fronte ad un ovulo in grado di sviluppare un essere umano, che oramai è stato già geneticamente “confezionato” nella sua unicità. Le sostanze contraccettive, invece, evitano la ovulazione, quindi la formazione dell’embrione come ad esempio la pillola del giorno dopo. La “pillola” è una sostanza a base di estrogeni e progestinici che bloccano la ovulazione, pertanto, può essere considerata come un miglioramento dell’attività anticoncezionale del preservativo e un ulteriore perfezionamento del metodo Ogino-Knaus accettato dalla Chiesa.

Dottor Venezia come funziona la RU486?
Gli studi per la produzione della RU486 cominciarono in Francia nel 1970 quando Edouard Sakiz e Etienne-Emile Baulieu put in place, Roussel-Uclaf laboratories, an extensive program of chemical and biological research to develop a wide range of molecules designed to regulate the activity of steroid hormones and anti-hormones.
the early eighties it came to the discovery of a new anti-progesterone: mifepristone. The name is RU 38 486 which soon becomes RU486 (the sum of the initial laboratory Roussel-Uclaf and the number of molecule of mifepristone).
The patient should take two drugs: mifepristone and the prostaglandin that causes given two days after the expulsion, that the abortion of the conceptus.

From his experiences can be said that women who have to undergo therapy, they are well informed of the consequences flowing from it?
I'm not a gynecologist, so there are, at least from the standpoint of professional contact with women who have decided to undergo this "treatment", but personal experience leads me to say that some women do not care know what are the possible side effects, at which time the "problem" is just to "get rid" in the most painless of what she was carrying.

in America have already been several cases of women morte a causa dell’assunzione di tale pillola. L’uso della pillola può portare a delle complicazioni o a degli effetti collaterali?
Tutti i farmaci hanno effetti collaterali più o meno invasivi sul nostro corpo nel momento in cui ne facciamo uso. Farmaco infatti deriva dal greco “pharmakon” che vuol dire veleno.

Si è parlato molto della circostanza che sia necessario il ricovero obbligatorio per le donne che vogliono sottoporsi a tale trattamento. Molte di loro però dopo la prima assunzione firmano la liberatoria per la dimissione dall’ospedale per poi ritornare il giorno dopo per la seconda fase del trattamento.
La RU486 non è un anticoncezionale, è invece un abortivo. La metodica prevede la somministrazione di due sostanze, diverse tra loro, a distanza di un paio di giorni: di regola la espulsione del feto può avvenire dopo l’assunzione della seconda sostanza, la prostaglandina, che induce le contrazioni uterine, e quindi l’aborto. Vi sono casi invece (3-6%) in cui la paziente abortisce dopo la assunzione della prima sostanza ed è proprio in tali circostanze, che si verifca una delle complicanze segnalate: l’ emorragia, meglio la metrorragia. Per tale motivo i protocolli prevedono che le donne rimangano sotto controllo nella struttura ospedaliera almeno per le successive 3-6 ore dall’assunzione della seconda sostanza.
La prassi che rischia di svilupparsi, e cioè “pillola e poi a casa” è quindi in evidente violazione della legge 194 che prevede che l’aborto avvenga all’interno delle strutture pubbliche proprio per salvaguardare la salute delle donne.
A proposito della prostaglandina, mi permetto di sottolineare che questa veniva utilizzata nel 1982 per curare le ulcere, ma i risultati sono stati molto al di sotto delle aspettative, con effetti a volte controproducenti nei pazienti.


Negli ultimi anni si è molto discusso della terapia del dolore, secondo Lei, la pillola Ru486 introdotta anche per evitare tecniche di “aborto chirurgico”, quale ad eg "scraping", made of the implications for so-called "positive" for the woman who decides to undergo such treatment?
Abortion cd. surgery, practiced legally in Italy for thirty years, provides an intervention with anesthesia and hospitalization. The woman must make a written request, countersigned by a doctor objector. The technique involves emptying the uterus in local or general anesthesia.
If the taking of RU486, we are dealing with a chemical abortion.
Regarding the treatment of pain of which we hear so much talk, the report says AIFA, treatment with RU486 compared to an intervention of "scraping" is less invasive and therefore "less painful". For me the point is not to think about the pain. Not in pain the woman who gives birth in a natural way?



What are the points that should be reflected in your opinion, doctor?
The dominant thought today that I like to call "radical chic" and supports the proposed 'abortion, that is "killing" the children of distorting the nature of women, therefore changing their natural identity. Or think of a woman who takes the first part of the treatment, then has a crisis of conscience and does not complete the "cure." What happens? This we have to ask.
leaves me very puzzled about the fact that all you care about the health of a woman who decides that no one thinks of abortion and the protection of one who is rather helpless in the face of events that has been forced to endure, however, that the protagonist unintended but surely "object" of these choices.



Doctor, do you think the spread of RU486 may lead to more "superficial" part of the woman and the society that surrounds it in dealing with abortion and reduced use of contraceptives?
The big handicap in front of which we are about the "immaturity" of the woman being a woman, and then to accept what its chromosomal established. That we are faced with a dichotomy between what is and what a woman "would be."
The "immaturity" that leads first to have unprotected sex and then to have an abortion today in an even self (think that the treatment can be purchased via the Internet) make women more prone to promiscuous sexual relations with the spread of diseases such AIDS, gonorrhea, syphilis, etc..
The request for surgical abortion involves however, a more considered choice, at least on paper, since the decision there is a path to follow. The clinic, and then the dual relationship: woman / man or woman / gynecologist. The 'chemical abortion means that the responsibility for selection lies exclusively on the woman alone who decides life and death of another individual that she still carries in her womb, and which came at a glance.
What triggered in his mind? Think of the post-abortion syndrome that caused many suicides in women.
surgical abortion was the result of a choice "shared" from now on she decides to seek abortions chemical can do so in perfect solitude.
And what about those who will be "forced" to take RU486 frequently? What are the problems for them in subsequent reversals by the decision of wanting to conceive? We know for a fact that the use of RU486 breaks the natural release of circulating progesterone, which serves to protect the embryo's development.



Treatment with RU486 bring your opinion to an increase in abortions?
in my opinion. Any woman of any age, can even simply going for an annual cost of 70 euro, accedere a questo trattamento e disfarsi del prodotto del “Suo” concepimento.
Ritengo opportuno precisare che seppure in teoria tale trattamento debba essere utilizzato entro la settima settimana di gestazione, in pratica potrà essere utilizzato in maniera anarchica,in qualsiasi momento. Fra l’altro non conosceremo più quanto effettivamente il fenomeno aborto inciderà sulla vita sociale dell’umanità. Certo è che sarà disattesa e quindi resa inutile la stessa legge sull’aborto introdotta,lo ricordo, per disincentivare tale pratica e per aiutare le donne in tale scelta. Ritengo pertanto che l’introduzione della RU486 rappresenta un notevole passo indietro nella storia della scienza medica e della tutela della vita, una vita che avrà il valore di soli 70 €, neanche il costo di un cellulare.



16 Maggio 2010
Intervista a Pietro Venezia di Salvatore Gentile tratta da http://www.loccidentale.it/

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